Domenica 7 ottobre ore 10:30: un sole ancora estivo
accoglie l’inaugurazione dell’auditorium progettato da Renzo Piano ; L’Aquila
per un giorno diventa capitale mondiale della cultura, dell’architettura e
della musica. Un emozione forte trovarsi davanti al tanto discusso auditorium
del parco, poter finalmente varcare quelle transenne e toccare, vivere e ‘assaggiare’ in prima
persona questo nuovo spazio urbano.
Arrivando dal viale dello stadio quasi non ci si accorge della sua presenza,
che ci si rivela invece pian piano che si arriva alla fontana luminosa ;
ammirando in lontananza lo splendore del castello cinquecentesco, si scorge sulla
destra qualcosa di nuovo, di vivo: 3 cubi in legno, caratterizzati da un gioco
di rivestimento in listelli colorati ed integrati perfettamente nel parco.
A legare il nuovo edificio con il contesto
una piazza, che congiunge visivamente e metaforicamente la storia con il futuro
della città. La prima impressione è quella di non trovarsi più a L’Aquila, ma
d’improvviso catapultarsi in una dimensione più europea, sembra che per un
attimo il terremoto non ci sia, non si vedono puntelli, macerie e lesioni, ma solo una bellissima opera d’arte. Arrivano
i primi musicisti per le prove ufficiali dell’Orchestra Mozart, diretta dal
Maestro Claudio Abbado, arriva la stampa, i fotografi, c’è Renzo Piano, un’emozione
, ci sono i soliti polemici, ma fortunatamente, per quelli che hanno creduto in quest’opera fin dal primo giorno, ci sono anche un sacco
di facce curiose, sorrisi di approvazione, nonni e nipoti a passeggio nel parco, professionisti ed operai, le autorità, i ragazzi dell’università di
ingegneria, c’è L’Aquila di chi vuole
fare e non solo disfare. Non
voglio soffermarmi sui dettagli tecnici e architettonici dell’opera, ma vorrei
raccontare le emozioni che questa macchina per la musica suscita nello
spettatore: entrando nel foyer si inizia
a scorgere la sala rossa, il cuore dell’auditorium ed una volta entrato, lo spettatore, viene
rapito dalla musica: provando a chiudere gli occhi ci si trova all’improvviso
al centro dell’orchestra, merito di un progetto acustico realizzato nel minimo
dettaglio per esaltare l’esperienza uditiva. Sopra al palco si staglia un
grande pannello acustico, altri due sono sulle pareti laterali e sulla platea, tre
facce interne del cubo sono
caratterizzate da scanalature verticali che contribuiscono a migliorare
l’acustica della sala, anche le poltrone contengono all’interno dello schienale
dei piccoli pannelli fono assorbenti . Dopo la prova generale un’interessante
conferenza stampa in cui l’architetto Renzo Piano ha speso parole di speranza
per la nostra città, ribadendo la necessità di tornare a vivere il centro, da
qui la localizzazione della sua opera, auspicando che i lavori di ricostruzione
siano compatibili con la vita in centro storico, senza provocare un nuovo trauma per gli aquilani
con la richiusura totale di strade e
piazze. La giornata prosegue tra visite guidate curate dagli studenti di
ingegneria e la folla che si accalca per l’arrivo di Napolitano. Alle 18.30 il
concerto di inaugurazione dove oltre al Presidente della Repubblica e al Ministro Barca c’è
Roberto Benigni e ovviamente Renzo Piano
e il suo staff, in particolare l’architetto Alessandro Traldi co-progettista
dell’opera, ci sono i rappresentanti delle istituzioni aquilane e trentine.
Dopo il concerto inaugurale è iniziata una vera e propria festa per la musica,
voluta fortemente dalla società dei concerti Barattelli, con l’alternanza sul
palco di orchestre classiche, gruppi corali e di alcune giovani band aquilane
che si sono esibite fino a tarda notte; questa inusuale commistione tra musica
colta e musica più popolare per così dire, dimostra la potenzialità
dell’auditorium come punto di incontro per tutti i cittadini senza distinzione di età e di gusto, questo è
lo spirito con cui è stato costruito l’auditorium, catalizzatore per la rinascita del centro
storico, lo stesso spirito con il quale
gli organizzatori hanno pensato la giornata inaugurale. Non dimenticherò questa
esperienza , seduto davanti l’ingresso del foyer, avvolto dal parco del
castello e dalla struttura dell’auditorium,insieme ad un bel gruppo di amici,
mi sono sentito vivo, partecipe di qualcosa che resterà nella storia della nostra città, uno spunto estetico da
seguire, un luogo che per me da oggi in poi sarà un punto di riferimento e
spero vivamente lo sia per tutti i miei concittadini.
Nessun commento:
Posta un commento