martedì 6 novembre 2012

Una Grande Opera, Una Grande Città.


di Lorenzo Nardis

Domenica  7 ottobre ore 10:30: un sole ancora estivo accoglie l’inaugurazione dell’auditorium progettato da Renzo Piano ; L’Aquila per un giorno diventa capitale mondiale della cultura, dell’architettura e della musica. Un emozione forte trovarsi davanti al tanto discusso auditorium del parco, poter finalmente varcare quelle transenne e  toccare, vivere e ‘assaggiare’ in prima persona  questo nuovo spazio urbano. Arrivando dal viale dello stadio quasi non ci si accorge della sua presenza, che ci si rivela invece pian piano che si arriva alla fontana luminosa ; ammirando in lontananza lo splendore del castello cinquecentesco, si scorge sulla destra qualcosa di nuovo, di vivo: 3 cubi in legno, caratterizzati da un gioco di rivestimento in  listelli colorati  ed  integrati perfettamente nel parco.

  A legare il nuovo edificio con il contesto una piazza, che congiunge  visivamente  e metaforicamente la storia con il futuro della città. La prima impressione è quella di non trovarsi più a L’Aquila, ma d’improvviso catapultarsi in una dimensione più europea, sembra che per un attimo il terremoto non ci sia, non si vedono puntelli, macerie e lesioni,  ma solo una bellissima opera d’arte. Arrivano i primi musicisti per le prove ufficiali dell’Orchestra Mozart, diretta dal Maestro Claudio Abbado, arriva la stampa, i fotografi, c’è Renzo Piano, un’emozione , ci sono i soliti polemici, ma fortunatamente, per  quelli che hanno creduto in quest’opera  fin dal primo giorno, ci sono anche un sacco di facce curiose, sorrisi di approvazione, nonni e nipoti a passeggio nel parco,  professionisti ed operai,  le autorità, i ragazzi dell’università di ingegneria, c’è L’Aquila di chi vuole  fare e non solo disfare.  Non voglio soffermarmi sui dettagli tecnici e architettonici dell’opera, ma vorrei raccontare le emozioni che questa macchina per la musica suscita nello spettatore: entrando nel foyer  si inizia a scorgere la sala rossa, il cuore dell’auditorium ed  una volta entrato, lo spettatore, viene rapito dalla musica: provando a chiudere gli occhi ci si trova all’improvviso al centro dell’orchestra, merito di un  progetto acustico realizzato nel minimo dettaglio per esaltare l’esperienza uditiva. Sopra al palco si staglia un grande pannello acustico, altri due sono sulle pareti laterali e sulla platea, tre facce interne del cubo sono  caratterizzate da scanalature verticali che contribuiscono a migliorare l’acustica della sala, anche le poltrone contengono all’interno dello schienale dei piccoli pannelli fono assorbenti . Dopo la prova generale un’interessante conferenza stampa in cui l’architetto Renzo Piano ha speso parole di speranza per la nostra città, ribadendo la necessità di tornare a vivere il centro, da qui la localizzazione della sua opera, auspicando che i lavori di ricostruzione siano compatibili con la vita in centro storico, senza  provocare un nuovo trauma per gli aquilani con  la richiusura totale di strade e piazze. La giornata prosegue tra visite guidate curate dagli studenti di ingegneria e la folla che si accalca per l’arrivo di Napolitano. Alle 18.30 il concerto di inaugurazione dove oltre al Presidente  della Repubblica e al Ministro Barca c’è Roberto Benigni e ovviamente Renzo Piano  e il suo staff, in particolare l’architetto Alessandro Traldi co-progettista dell’opera, ci sono i rappresentanti delle istituzioni aquilane e trentine. Dopo il concerto inaugurale è iniziata una vera e propria festa per la musica, voluta fortemente dalla società dei concerti Barattelli, con l’alternanza sul palco di orchestre classiche, gruppi corali e di alcune giovani band aquilane che si sono esibite fino a tarda notte; questa inusuale commistione tra musica colta e musica più popolare per così dire, dimostra la potenzialità dell’auditorium come punto di incontro per tutti i cittadini  senza distinzione di età e di gusto, questo è lo spirito con cui è stato costruito l’auditorium,  catalizzatore per la rinascita del centro storico, lo  stesso spirito con il quale gli organizzatori hanno pensato la giornata inaugurale. Non dimenticherò questa esperienza , seduto davanti l’ingresso del foyer, avvolto dal parco del castello e dalla struttura dell’auditorium,insieme ad un bel gruppo di amici, mi sono sentito vivo, partecipe di qualcosa che resterà nella storia  della nostra città, uno spunto estetico da seguire, un luogo che per me da oggi in poi sarà un punto di riferimento e spero vivamente lo sia per tutti i miei concittadini.




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