venerdì 2 novembre 2012

EMERGENCY L’AQUILA



di Riccardo Cicerone
L’undicesimo incontro nazionale di Emergency si è tenuto all’Aquila dal 6 all’8 settembre e ha avuto presenti nel proprio programma ospiti illustri come Vauro, Ascanio Celestini, Lella Costa, Maurizio Landini, Giancarlo Caselli, Fiorella Mannoia, Marina Rei e Franky Hi-Energy MC.
L’evento organizzato da Emergency, oltre ad esser stato un grande momento di riflessione, divertimento e svago, farcito da presenze di primo piano del panorama nazionale, è stato forse il primo momento dall’aprile 2009 in cui L’Aquila e gli aquilani sono tornati ad essere padroni della propria città; sono tornati a vivere il loro centro storico di sera quasi dimenticando la situazione di precarietà che invece li accompagna da tre anni a questa parte. Oltre ai numerosi concittadini che hanno partecipato a queste serate sono stati moltissimi i volontari di Emergency che sono affluiti nel capoluogo abruzzese da tutta Italia e che hanno soggiornato in città per i tre giorni. In questo modo tanti italiani hanno potuto accorgersi di persona in che situazione di stallo vive la città e quante menzogne hanno raccontato la maggior parte dei media in questo periodo per poi lasciarci nel dimenticatoio. Gino Strada e i suoi amici e volontari hanno invece riportato i riflettori in città e hanno regalato agli aquilani la possibilità di vivere nuovamente la loro terra in un contesto diverso da quello dei centri commerciali, dei cinema o dei villaggi temporanei; hanno restituito la dignità ad un centro storico che ormai era diventato appannaggio esclusivo delle sbronze serali di noi ragazzi e delle “pisciate” maleodoranti e penose per i vicoli spenti. Un centro che non offre nient’altro che un drink ed un gelato, un centro che presenta SOLO spazi coperti privati, un centro che non è fruibile con dignità se non pagando il locale di turno.
Questi amici “di fuori” invece hanno portato la loro esperienza, i loro pensieri e la loro arte GRATIS. Hanno riempito l’aria umida di case vuote con speranze, con spunti di riflessione, con esortazioni senza però mostrarci mai compassione.
Questi ospiti ci hanno fatto sentire nuovamente proprietari di una casa che non avevamo più. Perché si hanno ospiti, solo quando si ha una casa. Noi li abbiamo accolti con calore e riconoscenza e loro hanno portato la loro bottiglia di vino; quella piena di amicizia e solidarietà.
Meditate amministratori e politici locali, le chiacchiere e le vostre promesse elettorali sono già fumo. Non si è lontanamente visto un gesto rivolto a quello che dovrebbe essere il vostro primo obiettivo e il vostro primo referente: il cittadino. Pensate che 300 difficili, possibili posti a tempo indeterminato bastino per risolvere i problemi di questa città? Pensate che basti la prospettiva di Piazza D’Armi (se tutto va bane tra 10 anni) a dare speranza a chi sopravvive qui da 3 anni? Oppure aspettiamo ogni anno fine agosto per goderci una settimana di Perdonanza ridimensionata (perché si sa, occhio al bilancio eh!)?  E per gli altri? E nel frattempo? Ci facciamo un giretto intorno alle rotonde? Ammiriamo da fuori la nuova sede dell’agenzia delle entrate? Oppure ci meravigliamo perché finalmente hanno iniziato i lavori di questo o di quel palazzo? Ma può essere questa la prospettiva di un ventenne o quella di una nuova famiglia? può essere la prospettiva di uno che ha lavorato una vita con la speranza di godersi la pensione? Ma come si fa’ a lasciare che le cose vadano da sole? Domande perse nell’aria… Voi avete già dato risposta da tempo. Ai giovani i bar (e visto che i giovani sono tanti ne facciamo aprire altrettanti), alle giovani famiglie l’animazione gentilmente offerta dal centro commerciale di turno e agli anziani il tavolino di plastica con sedie auto-fornite per giocare a carte sotto la pensilina dell’autobus.
La forza di Emergency che la contraddistingue da altri enti benefici o associazioni umanitarie è che nei posti dove corre in aiuto della popolazione locale non si presenta con il pacco regalo in mano e poi sparisce. Emergency nei territori dove interviene lascia il segno, costruisce l’ospedale, cura i bisognosi e nel frattempo fa formazione a medici e infermieri del posto in modo tale che, quando il lavoro dei volontari sarà terminato, essi potranno rimboccarsi le maniche e continuare da soli. Emergency, aiuta, ma soprattutto aiuta ad aiutarsi. Non si presenta in pompa magna con la confezione di pasta e i barattoli di pomodoro e poi scompare senza neanche averti insegnato che per cuocere la pasta ci serve acqua e pentola.
Così è successo anche all’Aquila. Gino Strada e soci hanno portato non solo lo show, ma hanno riacceso la speranza nei cuori degli aquilani e gli hanno fatto ricordare di come possa essere bella e viva la propria città quando la si vive tutti insieme, quando vi sono eventi che riuniscono tutti sotto un unico grande tetto (o tendone), quando si torna ad essere perfetti padroni di casa che non vedono l’ora di accogliere nel migliore dei modi i propri graditi ospiti.
Grazie a questa piccola fiammella che hanno riacceso dentro di me ho trovato la rabbia e la forza di scrivere questo articolo e questa pubblica denuncia verso chi si è reso responsabile in questi anni di non aver fatto quanto avrebbe dovuto.
È arrivato il momento di dare un segnale, di mostrare che lo stipendio che vi paghiamo è quantomeno giustificato da azioni. Sì, azioni, non chiacchiere. Il tempo delle parole si è esaurito e non aspetteremo ancora. La situazione è ormai fin troppo alla deriva. Vogliamo fin da domani spazi, proposte, cultura, svago, prospettive… oppure non lamentatevi di ciò che succede e che prima non accadeva, è soltanto il frutto della vostra negligenza.


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